Trasformerò queste cime di silenzio
in archi e corde per raggiungerti il cuore
e questo teso desiderio in freccia
per incendiarti al mio stesso fuoco.
 
Mi separa da te vento e distanza
eppure quando la sera mi raccolgo
tu mi ritorni dentro lentamente
e come marea mi sollevi alla luna.
 
Se tu non fossi faro di memoria
punto fermo tra le nebbie del futuro
nitida prospettiva di certezza
io forse ora potrei ritrovarti.
 
Figlia di innumerevoli tempeste
hai in te la grandezza del tuo popolo
e mi tendi la mano sorridendo
mentre trascini croce e sopportazione.
 
Trasformerò questo lungo inverno
in un sentiero immerso in mezzo ai fiori
e ti traghetterò oltre la riva
dove la neve non potrà raggiungerti.
 
Ma di una cosa ti prego ardentemente
devi dimenticare tempo e dimensioni
la vita si smarrisce dentro ai calcoli
e nessun seme sceglie la sua zolla.
 
Se lo farai io ti vedrò ancora
e la tua voce mi terrà compagnia
fino al giorno del nostro appuntamento
quando mi svelerai la tua dolcezza.

 

 

15 Luglio  1997